Inaugurato il nuovo centro di telemedicina della fondazione Mario Sanna a Blantyre, nello stato del Malawi, Africa Sub-sahariana.
Dopo due anni di progetti e lavori, e nonostante la tremenda pandemia che ha colpito tutto il pianeta, la fondazione Mario Sanna con l’inestimabile aiuto della comunità di Sant’Egidio, ha finalmente inaugurato il suo ambulatorio di telemedicina a Blantyre, in Malawi.
Il progetto della fondazione, che va sotto il nome di oto.Telemedicine, È stato scritto circa due anni fa dalla fondazione Mario Sanna insieme con il dottor Bartolo della comunità di Sant’Egidio e l’amico danese Erik Brodersen.
Il progetto consiste nella costruzione del modulo di otorinolaringoiatria creato all’interno della piattaforma esistente di telemedicina ideata dal Dottor Bartolo ormai 15 anni fa. Il dottor Bartolo, direttore del Dipartimento di telemedicina dell’ospedale San Giovanni dell’Addolorata di Roma, è un esperto internazionale in telemedicina. Egli circa 15 anni fa a costruito nelle 1000 difficoltà, la più importante rete di telemedicina dell’Africa Sub-sahariana. L’ONLUS GHT, che fa a lui capo, è il programma di telemedicina sociale della comunità di Sant’Egidio. La telemedicina 15 anni fa non rappresentava, come oggi, una realtà consolidata, né l’opinione pubblica la riteneva una realtà dal immediati sviluppi. Ma il dottor Bartolo e la comunità di Sant’Egidio, conoscendo le estreme difficoltà del continente africano, avevano intuito già vent’anni fa le potenzialità di questa straordinaria tecnologia, che unisce i pazienti agli specialisti in tempo reale, permettendo a tutti di poter usufruire dei servizi di specialisti collocati ovunque nel nostro pianeta. Oggi che la telemedicina, anche in seguito alle drammatiche evidenze della pandemia, e non solo una realtà ma un’esigenza per molti, siamo fieri di aver fatto una scelta tecnologica che sembrava in un primo momento precoce. La piattaforma di telemedicina che ospita il nostro modulo di otorinolaringoiatria, è facile e ben progettata. Ogni giorno dal Malawi riceviamo delle richieste di visite e consulti, e noi specialisti del Gruppo Otologico riusciamo a refertare in tempo reale gli esami audiometrici, otoscopici, impedenzometrici e potenziali evocati di pazienti africani che non avrebbero mai in nessun modo avuto la possibilità di usufruire dei servizi di specialisti europei.
E quindi un’immensa gioia per noi sapere che è un paziente pur lontanissimo può essere monitorato, controllato, e curato tramite un referto ed una tele visita fatta qui a Piacenza.
Ma il progetto non è stato semplice: la parte organizzativa ha comportato numerose riunioni svolte tra Piacenza, Roma e Copenhagen in Danimarca; la parte tecnologica ha richiesto grandi sforzi da parte dei medici ed uno straordinario team di ingegneri che hanno costruito le interfacce tra le apparecchiature e la piattaforma digitale; la costruzione del modulo di otorinolaringoiatria è risultata tra le più difficili operazioni perché le apparecchiature e gli esami sono di alta complessità; la formazione dei medici africani qui a Piacenza a comportato molti sforzi da parte dei medici del Gruppo Otologico e di medici africani stessi.
Oggi tuttavia abbiamo medici africani formati ed istruiti qui a Piacenza nel 2019 che, una volta tornati nei loro paesi, sono stati in grado di fare tesoro dell’alta formazione fornita loro. Questi medici, come ad esempio il nostro caro amico Robert, oggi rappresentano per i loro paesi una promessa per una medicina che cura chiunque ne abbia bisogno nell’ottica della collaborazione tra medici e scienziati e nella nostra personale lotta contro la sofferenza dei pazienti.
Costruito l’ambulatorio in tempi di pandemia da parte della comunità di Sant’Egidio presso il loro esistente ospedale a Blantyre, Malawi, abbiamo trascorso un’intera settimana per l’avviamento dell’apparecchiatura strumentale, i computer che avevamo precedentemente donato alla Comunità. L’installazione è stata veloce ed efficace, e ha richiesto l’aiuto di giovani ingegneri del Malawi. Oggi gli strumenti funzionano perfettamente così come i computer che abbiamo donato, e Robert e il suo team eseguono esami quotidianamente e ad ogni minimo dubbio chiedono delucidazioni ed approfondimenti ai medici del Gruppo Otologico. Abbiamo appena iniziato, ma già una trentina di pazienti hanno beneficiato del contributo che la fondazione ha offerto a questo straordinario sistema di telemedicina.
La notizia dell’inaugurazione del centro di medicina di Blantyre in Malawi ha colpito molto anche la stampa del territorio. Ringraziamo molto i giornali locali per l’attenzione che ci hanno fornito e la diffusione che hanno dato a questo davvero piacevole evento.
La speranza è che la tecnologia di telemedicina possa aiutare più persone possibili ad uscire dalla sofferenza di patologie spesso facilmente curabili. La tecnologia della telemedicina rientra in quella categoria di tecnologie che davvero possono aiutare l’umanità verso il progressivo miglioramento delle condizioni sanitarie e quindi di vita della popolazione. La telemedicina, pensiamo, è una delle tante frontiere tecnologiche e sociali che va assolutamente sviluppata e portata avanti dai governi basandosi sulle felici esperienze di quei pochi istituti che come il nostro hanno impiegato risorse economiche ed umane per svilupparla.
Di prossima apertura speriamo sia il centro di telemedicina del Kenya, con i nostri amici medici, sempre formati sia Piacenza nel 2019, Zaccaria e John. Anche lì crediamo di poter aiutare quella parte fragile ed indifesa della popolazione che chiede aiuto ed assistenza sanitaria gratuita.
Ancora un ringraziamento particolare al Dottor Bartolo e all’amico danese Erik Brodersen.
Per tutti coloro che tra di voi credono in questo progetto, vi preghiamo di non esitare a contattarci per avere ulteriori informazioni e, se vi è possibile a fare una donazione per aprire più centri possibili non solo in Africa ma anche in nazioni più vicine.
Mario Sanna